Qui trovate la storia di Natale Egi, per gentile concessione del blog ciscappailgarda.wordpress.com
Finalmente, dopo tanto tempo si tornano a raccontare delle storie di contadini. Questo sarebbe, per proseguire il gioco avviato oramai due anni or sono, Mister E. Ma ora i tempi sono cambiati e non vale più la pena scimmiottare il mister B. nazionale. Quindi, senza troppi misteri, sappiate che questa è la storia del Natale.
Natale Egi, classe 1957, trova i natali in quel di Padenghe sul Garda, ovviamente nel giorno di Natale. Qui risiede sino a che non deciderà di buttarsi nella ristorazione a Desenzano del Garda oltre venti anni dopo; ma Padenghe e la casa in cui vive, con il piccolo appezzamento di terreno curato dal padre Francesco al ritorno dal lavoro di carpentiere, è il luogo dal quale Natale pescherà i ricordi per buttarsi, sul principiare del 2013, nell’avventura che sta vivendo oggi. Ma forse è meglio se andiamo con ordine perché, credetemi, la storia del Natale è veramente interessante.
Licenziato dalle scuole medie, Natale è avviato subito al lavoro, siamo nei primi anni ’70 e lui fa quello che c’è da fare: l’idraulico e il saldatore. Con questi lavori, fatti sempre come operaio per imprese artigiane, arriva al 1980. A 23 anni si rende infatti conto che è giunto il momento di assecondare la sua indole di persona molto socievole, a cui piace stare, come si suole dire, in mezzo alla gente. Non è da solo, questo passo lo fa in compagnia della fidanzata Laura, della sorella Giovanna e di quello che diventerà, un anno dopo, suo cognato. Si apre così l’avventura della Pizzeria Ristorante “Il Ceppo” di Desenzano. Natale fa la pizza, si proprio il ruolo di colui che sagoma le pagnottelle di pasta in tondo e poi le farcisce e le cuoce nel forno.
E già dal debutto si caratterizzano per l’innovazione: Natale rivendica infatti la paternità della prima pizza in Italia farcita con la panna da cucina, nel 1980!
Natale resterà nel mondo della ristorazione per 19 anni. Sono gli anni in cui uno si sistema con la casa e “mette su famiglia”, con Laura hanno tre figli Mattia, Davide e Francesca. Ma nel frattempo Natale scopre qualche cosa che lo appassiona di più e che lo porterà nel 1999, a cedere definitivamente l’attività di ristorazione.
Il nipote Fabio Carpani sin dalla tenera età scorrazza in motocicletta e Natale a partire dal 1995 inizia ad accompagnarlo alle gare. Nasce il Team Aprilia Desenzano Corse e Natale oltre alle pizza trova il tempo di fare il meccanico per il nipote. Partendo dal mondiale 250 nel 1997 e passando poi alla moto GP nel 1998, approda alla superbike nel 1999. Da Aprilia si passa ad Honda ed infine alla Ducati. Per cinque stagioni saranno solo loro due: Fabio e lo zio Natale che fa tutto, organizza le trasferte, tiene i contatti, fa il meccanico. Ma come, mi direte voi, un pizzaiolo che si improvvisa meccanico nella moto mondiale? Natale ha evidentemente questa grande capacità di apprendimento; nei primi anni con l’Aprilia cita Fulvio Gotsch, responsabile sviluppo della casa motociclistica, quale suo mentore che gli ha trasmesso alcuni segreti sulla base dei quali Natale ha basato il suo apprendimento da autodidatta. Evidentemente le sue qualità relazionali e pratiche sono apprezzate poiché la sua strada nella Ducati oramai è tracciata.
Collaborerà con la casa motociclistica gestendo nel tempo vari team, in qualità di Team manager e direttore sportivo, anche dopo che il nipote lascia le corse, nel 1999. La collaborazione durerà sino al 2012, ad eccezione di una piccola parentesi con la Suzuki agli inizi del 2000.
Una delle sue maggiori soddisfazioni: la creazione di uno Sterilgarda Team con ingaggio a Max Biaggi e Ruben Xaus, nel 2008. La carriera di Natale finisce in un Team Ducati con sede a Praga; è il 2012 e il nostro futuro contadino si rede conto che è giunto per lui il momento di cambiare.
La disponibilità di un pezzo di terra lasciato alla moglie, dopo la morte del suocero nel 2010, porta Natale a ritrovare nei ricordi della fanciullezza, quando aiutava il padre ad accudire l’orto, un senso per il suo immediato futuro. Nel settembre del 2012 lascia la Ducati e un mese dopo è già nei campi. La formazione è ovviamente da autodidatta. Natale si documenta su internet, poi va in campo a provare le pratiche dell’agricoltura biologica; si perché Natale parte proprio con quella intenzione. Nasce così l’azienda Agricola “El cap del nono pini”, proprio in memoria del suocero Giuseppe Mutti. I primi due anni, il 2013 e il 2014 sono quelli della conversione al biologico, delle sperimentazioni e dell’avvio del suo impianto di asparagi. Il terreno è poco più di 1 ettaro, sito nel comune di Lonato del Garda, sul confine con Castiglione delle Stiviere, nel quale trovano spazio 3 serre a tunnel, la coltivazione degli asparagi e di altri ortaggi in pieno campo. Si, noi PDOisti del basso Garda Natale Egi lo abbiamo conosciuto con la fornitura degli asparagi, ma poi ha iniziato a conferire altri prodotti.
Se passate per via Navicella, seguite la strada sterrata in direzione delle serre che inizierete ad intravedere, potrete trovare Natale nel suo punto vendita diretta in campo, pronto a raccogliere al momento qualche ortaggio per voi.
Gli chiedo come è cambiata la sua vita da quando è un contadino e lui mi dice che è cambiata molto. Nella sua vita precedente era lui che decideva i ritmi e poteva tenerli alti o bassi a piacimento. Oggi i suoi ritmi sono dettati dalla natura e lui ha imparato presto ad adattarsi, prende quello che viene. Quello che non è cambiato è il suo desiderio di stare con la gente, mentre siamo li a chiacchierare ogni tanto arriva qualche cliente, poi arriva anche suo figlio Davide, a fare la spesa. A parlare della sua famiglia, l’occhio di Natale scintilla; è nonno di Luce, cinque anni, e pieno di gratitudine per la moglie Laura, che durante il suo periodo nomade per il mondo ha saputo crescere a dovere i figli. Progetti per il futuro non ve ne sono di particolari, ora Natale vuole procedere a piccoli passi, altro che passare dalla 250 alla superbike in 3 anni! Nella sua disponibilità vi sono altri due ettari di terreno contigui, oggi ancora convenzionali, che con ogni probabilità passeranno in regime di coltivazione biologica, con i nuovi ritmi che Natale ha deciso di prendersi…
Buoni ortaggi a tutti!
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