bollettino PDO basso Garda del 30 agosto 2017
Cari tutti, più che un bollettino, il cui compito settimanale è quello di illustrarvi la ricchezza dei prodotti del nostro paniere PDO, ora che siamo quasi alla chiusura degli ordini, tuttalpiù potrei essere un promemoria per chi si sta lasciando sfuggire la portentosa occasione di acquistare prodotti biologici del territorio attraverso questa strana forma di impresa che abbiamo messo su assieme.
E invece nemmeno questo voglio fare (… ma l’ho fatto!); il paniere è molto variegato, come giusto che sia di questa stagione: entrate, guardate e se volete ordinate.
L’unica cosa che invece volevo chiedervi è la cortesia di tenere presente che, per l’appunto, la PDO del basso Garda è una forma sperimentale di impresa diffusa. Mi piace dirlo con le parole di Alessandro Ficetola, il nostro primo socio “dipendente”, che nei giorni scorsi ha inviato alla nostra mailing list un caloroso messaggio in risposta ad alcuni “reclami” sulla qualità di un prodotto arrivato nelle case di alcuni soci la scorsa settimana:
“Il mio rammarico nasce dalla forma con cui sono state fatte alcune segnalazioni che non mi sono state inoltrate direttamente e contenevano toni un pò maliziosi (ad esempio espressioni come “ci hanno rifilato” o “qualsiasi commento è superfluo”)
Partendo dal fatto che la PDO nasce da un progetto socio-culturale ed è un associazione no profit con meccanismi di controllo diretto da parte degli associati e un bilancio pubblico votato e condiviso da tutt*, posso sicuramente affermare che:
a) i commenti non sono mai superflui, anzi… sono un diritto-dovere di ogni socio che deve partecipare, vigilare e controllare il funzionamento del progetto-azienda…i soci sono i proprietari e da proprietari è un loro diritto e un loro dovere far funzionare bene l’azienda perché il primo interesse è il loro (nostro perché ci sono dentro anch’io).
[…]
I reclami in una struttura come la nostra sono una RISORSA e non un FASTIDIO.
Capisco che è una cosa a cui non siamo abituati e se al supermercato capita di acquistare roba scadente spesso non si ha voglia di perdere tempo a sporgere un reclamo ma si va semplicemente da un’ altra parte…
ma spero che se vogliamo parlare di economia solidale ci si possa dare una scossa dalle abitudini (e dalle relazioni), a cui il consumismo ci ha abituati
b) essendo noi assunti ad ore non ce ne viene in tasca uno di più a “rifilare” della roba…se qualcosa non va o è un errore umano o ci può essere dietro una motivazione terza, in entrambi i casi siamo ben lieti di porre rimedio al reclamo e ci fa piacere un confronto diretto.
Sia chiaro quindi che il nostro primo intento è quello di fornire e sviluppare sempre più un servizio di qualità, etico e attento che sappia concretizzare nella sua attività delle politiche sociali (sostegno all’agricoltura, promozione e tutela del territorio, tutela della salute, sovranità alimentare, biodiversità, etc etc), e non certo rifilar roba per gonfiarci le tasche
Vi esorto infine a rivolgere a me qualsiasi reclamo in quanto è una mia mansione l’aggiustamento dei carrelli.
Le segnalazioni rivolte ad altri vengono comunque indirizzate a me infine… quindi risparmiamo tempo.
Ancora meglio sarebbe se le segnalazione avvenissero in lista, in modo che tutti possano leggere e partecipare alla valutazione o scambiarsi informazioni.”
Mi sembra che altro da aggiungere non ce ne sia, solo ricordarvi che sabato 14 ottobre siete tutti invitati alla nostra assemblea autunnale!
Buoni ortaggi a tutti!
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